sabato 28 marzo 2009

I bambini della giungla di Milano.

Noi ragazzi di terza abbiamo avuto la fortuna di poter assistere ad una magnifica rappresentazione teatrale ideata ed inscenata da Roberto Anglisani.
La sua opera si basa su una similitudine incredibilmente verosimile dove i due termini di paragone sono la giungla e la vita dei bambini invisibili.
Muli è finito nelle mani di Sherkan, un “mercante” di bambini, perché lo zio l’ha venduto e ora si ritrova insieme ad altri ragazzi a rubare a destra e a manca per raggiungere la somma dovuta al tiranno, la somma che in teoria consente di passare la notte senza massaggiarsi i lividi delle botte ricevute.
Un giorno però Muli decide di fuggire e fortunatamente incontra Baloo, il barbone che lo aiuterà a nascondersi dai suoi accaniti persecutori che però riescono ugualmente a rintracciarlo grazie ad una soffiata di Sciacallo, un uomo in cerca di ricompensa. Fortunamtamente Baloo informa dell’accaduto Baghera che diventa l’ancora di salvezza per l’amico e il ragazzo. Muli quindi si stabilisce nel bar di Baghera, felice della sua nuova vita ma triste per aver abbandonato nelle mani del tiranno, Nina, la sua migliore amica.
Questo senso di colpa si trasforma in un peso insopportabile e così Muli tenta di salvare Nina e tutti i suoi ex-compagni di scorribande ottenendo un risultato incredibile.
L’ultima parte della rappresentazione è quella più significativa, quella in cui Muli, alla stazione dei treni di Milano, riesce a perdere la sua invisibilità.
Nell’ultima scena Muli, affiancato dagli amici e accerchiato dai nemici, comincia a richiamare tutte le persone che gli passano accanto e riesce a bloccare Milano. Comincia a raccontare la sua storia che contemporaneamente è la storia di moltissimi bambini del mondo e ottiene in un attimo tutta l’attenzione che non era mai riuscito ad avere prima di allora.
Muli riesce a salvare tutti i suoi amici da Sherkan, che nel frattempo è stato ucciso da un colpo della sua stessa pistola, ma paga il suo coraggio con la vita.
Il tiranno, prima di morire, ha sparato un colpo che ha fatto centro.

Il finale è il momento più triste eppure è proprio questo che lo rende, secondo me, estremamente reale e che ci permette di fissare bene in mente che tutto questo accade ogni giorno!

Hello Marty

4 commenti:

Annapi ha detto...

Grazie Marty!

Hello Marty ha detto...

Bè, ho fatto da tappabuchi... =)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)

Annapi ha detto...

... come sempre alla grande però!
I miei complimenti alla tappabuchi allora ;-)

h ha detto...

Era da troppo che non mi facevo sentire... ora mi sono riscattata per bene!!!!

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