giovedì 6 novembre 2008

Io non mi sento italiano

Vi ricorderete che vi ho già presentato in un precedente post questo cantante per me mitico.
Il suo repertorio è quantomai vario; Gaber è autore di testi che ironizzano sul costume degli italiani con leggerezza, ma anche di canzoni impegnate dal punto di vista politico.
Gaber era veramente un grand'uomo, perchè sapeva essere serio e frizzante e perchè mi ha fatto interessare alla politica (che prima snobbavo totalmente e ora cerca di comprendere) attraverso una bella canzone dai sani principi!
Ed è di una di queste che voglio parlarvi per la sua attualità: "Io non mi sento italiano".
Provate ad ascoltarla e poi ditemi: il nostro paese è migliorato dai tempi di questa canzone... o forse è regredito???

Hello Marthy

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Marty, i tuoi post sono sempre così stimolanti! Apri sempre delle discussioni intelligenti. Secondo me il nostro Paese sta peggiorando. Questo, nella mia personale opinione, è perché ci viene poco a poco tolto il senso di responsabilità. A cominciare dalla "base" del percorso formativo di una persona, cioé la scuola. Cosa comporta il fatto che uno studente difficilmente venga bocciato, "traumatizzato" con un voto numerico, una nota o una sospensione? Comporta al non sapere più auto-responsabilizzarsi, e quindi a perdere lentamente la propria autorità decisionale, la capacità critica, e infine la dignità.
Il popolo italiano sta arrivando a questo. Mi amareggia constatare che non siamo più il Paese di un tempo: l’Italiano era il depositario della storia dell’umanità, delle arti, dello stile. E questo si va via via perdendo.
Ieri sera abbiamo assistito a un gesto di grande educazione: a pochi minuti dalla fine di una partita, uscendo dal campo, il calciatore Del Piero è stato a lungo applaudito dalla tifoseria della squadra avversaria, spagnola. L’avremmo mai fatto noi, con quello che succede costantemente nei nostri stadi?
Continuiamo a ricevere lezioni e (visto che hai cominciato ad interessarti di politica) una gran bella lezione è stata quella recente del popolo americano, che avuto il coraggio di riscattarsi. Una gran bella sberla per questa vecchia Italia agonizzante, che avrebbe proprio bisogno di una bella boccata di aria fresca.
Bel post, Marty, spero che i tuoi compagni continuino il dialogo!
Ciao, Michela

Sabri ha detto...

Cara Michela, è un post pubblicato "in differita" perchè scritto da Hello Marthy poco prima di partire per la visita di istruzione a Roma.
Oggi è là nella capitale (e sappiamo che è prevista anche una visita alla "Roma politica") ma appena tornerà saprà sicuramente farsi sentire!

girovago ha detto...

L'italia è il popolo dove ladro = furbo e onesto = deficiente (non dico un’altra parola, altrimenti mi censurano). Chi la fa franca in barba alla legge è considerato un furbo e non un disonesto. E nessuno può chiamarsi fuori. Nemmeno i cittadini. Sì, perchè anche noi, senza lo spauracchio di leggi punitive, per indole tendiamo a trasgredire su tutto. L’occasione fa l’uomo ladro e la coscienza l’ha mangiata il gatto. Siamo un popolo di maleducati che telefoniamo ad alta voce in pubblico, passiamo col rosso, inquiniamo l'ambiente e non sappiamo più discutere con pacatezza. Certo che l'esempio che ci danno i nostri governanti è quanto di peggio ci possa essere. Guardiamo le ultime elezioni Usa. Obama ha dichiarato che gli Sati Uniti sono una grande democrazia anche per merito del suo avversario che ha combattuto in Vietnam. MacCain ha chiamato Obama il “mio Presedente”. Quando sentiremo queste dichiarazioni tra i nostri politici ? Qui abbiamo un Premier che pensa di farsi figo con le sue dichiarazioni da caserma, che ha chiamato Obama "abbronzato" e alla reazione della stampa estera ha rincarato la dose, dando dell’imbecille al giornalista americano e a tutti i suoi avversari politici. Che stile, ragazzi, avanti c’è posto, la politica spettacolo è diventata da avanspettacolo. Questo succede in Italia, la politica si è imbarbarita, il dialogo è diventato un continuo insulto. Non parliamo poi delle politiche ambientali, del problema dei rifiuti. Anch'io come il signor G alle volte mi vergogno di essere italiano. E Il riscatto non è alle porte, ci vorranno generazioni perchè migliorino le cose. L’Italia dovrebbe essere resettata come un computer quando è infestato da virus. E farla ripartire da zero. Bisogna rivedere un po’ tutto, dalle politiche energetiche alle abitudini di vita, bisogna abbandonare le ideologie e riscoprire i rapporti tra le persone, le idee su noi stessi, il valore delle cose.

Anonimo ha detto...

Purtroppo avete proprio ragione:l'Italia sta andando a catafascio e noi ragazzi dobbiamo imparare, se così si può ancora dire, dai nostri abili politici che aboliscono le nostre ore di scuola, rendendoci tutti dei piccoli robottini privati di capacità di pensiero (e basta pensare che in classe oggi qualcuno ha detto che i borghesi dell'ottocento sfruttavano i poveri proletari perchè erano FURBI, non perchè erano disonesti e appartenevano alla classe sociale superiore, ripetendo il tuo esempio Girovago) e che dichiarano di aver stretto legami di amicizia con Presidenti stranieri perchè sono belli, giovani e abbronzati, non perchè hanno delle idee politiche comuni. A questo punto io penso: l'uomo non impara dagli errori del passato e li ripete, l'uomo si avvia alla regressione, l'uomo crea situazioni sempre peggiori per la natura e per se stesso; ma siamo così perchè siamo stati fatti male o perchè da sempre (o almeno quasi) ci facciamo condizionare da ideali sbagliati non usando il cervello?

Sabri ha detto...

Marthy, tu sei l'esatta dimostrazione del fatto che c'è chi il cervello ce l'ha e lo fa funzionare e s'informa, si documenta, si confronta.
E pensare che sei anche molto giovane non può che essere un motivo di ottimismo e speranza!

Anonimo ha detto...

Marthy, condivido pienamente le parole di Sabri! Se tutti avessero la tua testa, si potrebbe tranquillamente snobbare ogni imposizione che venga "dall'alto". Ma come tu stessa hai potuto verificare, non tutti hanno ricevuto un certo tipo di educazione e la loro visuale è già stata "incanalata" in certi stereotipi di pensiero. La riforma della scuola ha lo scopo di plasmarci in un determinato modo e se è vero che - come dicono ai "vertici" - l'istruzione dev'essere funzionale al mondo del lavoro, il tutto non fa una piega: con un sistema lavorativo di stampo medievale, non potevamo che avere una scuola dai metodi anacronostici.
Sfrutta il tuo celebre anticonformismo per "contagiare" anche gli altri!
Ciao,
Michela

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