giovedì 20 novembre 2008

Il lavoro minorile

Il lavoro minorile è un fenomeno di carattere sociale che interessa a partire dalla fine del 1700 i bambini di età compresa tra i 5 e i 15 anni in tutto il mondo.
Le aree principalmente afflitte dal lavoro minorile sono alcuni Paesi del Sud del mondo come l'India, il Pakistan, il Nepal, diversi stati africani e dell'America Latina, ma non sono esclusi dal fenomeno gli Stati Uniti e l' Europa, in particolare il Regno Unito, il Portogallo, la Francia, l'Italia(prima Campania, seconda Sicilia, terza Puglia, quarta Lombardia) dove oltre 150mila minori sono sfruttati.
I lavori riservati ai bambini si possono dividere in due categorie: settore produttivo e urbano. Nel settore secondario i bambini lavorano in miniere nel sottosuolo, fabbriche d’abbigliamento, laboratori di giocattoli e fabbriche di articoli sportivi (talvolta i bambini sono costretti a rimanere in fabbrica vari mesi prima di poter rivedere i propri genitori, infatti in quelle "fabbriche-carceri" dormono e mangiano). Nel settore terziario invece i bambini sono impiegati nel piccolo commercio, mercati, lavori domestici, selezione dei rifiuti, attività di lavavetri, raccolta dei rifiuti e trasporto di merci.
La maggiore causa del lavoro minorile è la povertà, infatti spesso i bambini per contribuire al reddito familiare rinunciano all'istruzione per lavorare e quindi diventano analfabeti. Oltretutto i prodotti usati danneggiano gli organi respiratori, gli occhi, il fegato, i reni. Portare pesi o assumere posture forzate molto a lungo può pregiudicare lo sviluppo osseo e la crescita. I rumori eccessivi causano sordità parziale.
Queste sono le conseguenze del lavoro minorile e rovinano l'infanzia di un bambino.
Per fermare lo sfruttamento dei bambini sono state attivate varie iniziative come la promozione di marchi commerciali che garantiscano che un determinato prodotto non sia stato fabbricato utilizzando manodopera infantile.

Noi fortunatamente viviamo in realtà diverse e ci sembra quasi impossibile che nostri coetanei possano essere sfruttati. Spesso non ci rendiamo conto che le scarpe o la maglia che indossiamo le ha fatte un bambino che da mesi non vede la propria famiglia e che ogni giorno è costretto a lavorare.
A renderci COMPLICI può essere a volte il "fascino" che esercitano su di noi alcune marche e a volte proprio il fatto che non si dispone di sufficienti informazioni sulla fabbricazione dei prodotti.
I numeri
Traffico di minori: 1.200.000 minori coinvolti
Lavori forzati: 5.700.000 minori coinvolti
Bambini soldato: 300.000 minori coinvolti
Prostituzione e pornografia: 1.800.000 minori coinvolti
Attività illecite: 600.000 minori coinvolti

Piccoladolcestefy, Torak & Twin95

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo è una delle piaghe peggiori della nostra società, ma anche quella che incontra meno impegno nel cercare di sanarla. E' un problema insormontabile di cui dovrebbero occuparsi le ONG, che però fanno troppo poco. Nel nostro piccolo potremmo cominciare a boicottare merce che sappiammo essere prodotta con lo sfruttamento minorile, ma sarebbe una lotta contro i mulini a vento: il problema va risolto a monte.
Perché voi studenti non proponete una campagna di sensibilizzazione da veicolare attraverso Maibonsai? Come ha detto qualcuno, "Quando c'è buio profondo, anche una piccola fiamma diventa preziosa per vedere"
Michela

Anonimo ha detto...

Vi consiglio un libro che parla proprio di questo orribile argomento: Iqbal.
Parla di un ragazzino di undici anni che si batte contro il lavoro minorile; invece vi sconsiglio di guardare il film.
Miky_96

Anonimo ha detto...

Caro Miky_96, io ho letto il libro "Storia di Iqbal" e non mi è piaciuto molto, ma mi ha colpito molto la fine ... Ecco qua il retro di Iqbal:
"Ci guardò, uno per uno: era triste, certo, come chi da tanto tempo è lontano da casa, dai suoi genitori e dai suoi affetti, come chi è poco più di uno schiavo, come chi non sa quale sarà il suo futuro e cosa sarà di lui.
Ma non aveva paura, accidenti."
Da Tere

Anonimo ha detto...

Per Michela:

noi, per esempio, stiamo facendo un cartellone con gli articoli della "Convenzione sui diritti del fanciullo", con disegni che forse metteranno sul sito della scuola; in più stiamo leggendo testi che parlano dllo sfruttamento minorile come "L' infanzia sfruttata: gli schiavi del 2000" di Patrizia Romagnoli.

Sabri ha detto...

Bè, Tere, ha ragione mio figlio quando dice che sei fortunata ad avere quelle maestre!!!

Anonimo ha detto...

Mammamia, non avevo idea che lo sfruttamento minorile fosse veramente così diffuso, i numeri che avete riportato sono a dire poco spaventosi... Il peggio poi è proprio che molte persone continuano indifferentemente ad acquistare merce prodotta dai minori sfruttati, pensando che non sia un fenomeno che ci riguarda in quanto nella nostra regione il problema non si è mai fatto sentire.

Anonimo ha detto...

Cara tere,
il libro può essere noioso e può non esserti piaciuto ma ci fa conoscere una realtà ancora nascosta. Io sono contenta di averlo letto perchè prima non sapevo che il lavoro minorile fosse così diffuso.
Miky_96

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