Il 27 gennaio viena ricordato perchè il 27 gennaio del 1945 furono aperte le porte di Auschwitz, uno dei principali e più grandi campi di sterminio. In questa giornata si ricorda l'olocausto degli ebrei, lo sterminio di oppositori politici, zingari, testimoni di Geova, slavi, omosessuali, preti e altri. Qui si ricordano anche quelli che vengono chiamati “giusti” nel mondo: queste persone hanno rischiato la loro vita per salvare quella degli ebrei.
Questo orrore fu programmato da Adolf Hitler per il quale il popolo tedesco era espressione della "razza superiore", l'unica in grado di dominare l'intero pianeta. Su questo argomento ci sarebbe tanto da dire, anche se secondo me qui le parole non ci vogliono, basta vedere un film o leggere qualche testimonianza di sopravvissuti.
Questo orrore fu programmato da Adolf Hitler per il quale il popolo tedesco era espressione della "razza superiore", l'unica in grado di dominare l'intero pianeta. Su questo argomento ci sarebbe tanto da dire, anche se secondo me qui le parole non ci vogliono, basta vedere un film o leggere qualche testimonianza di sopravvissuti.
Qui di seguito ho aggiunto una poesia che parla dei bambini nei campi di concentramento in particolare in quello di Buchenwald.
A BUCHENWALD
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c'è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c'è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono
c'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c'è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c'è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono
c'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
Maka'94
7 commenti:
Sono versi che fanno rabbrividire e riflettere. Visto che hai giustamente toccato l'argomento e che in questo bel blog si parla molto di libri e di film, ti consiglio un libro sul dramma dell'Olocausto vissuto da un bambino: s'intitola "Anni d'infanzia" di Jona Oberski, da cui è stato tratto un film meraviglioso, "Jona che visse nella balena".
Ciao!
Michela
Ciao!Anche noi siamo rimaste sconvolte, la sola idea di milioni di persone ammazzate in modo tragico e crudele ci fa rabbrividire.E pensare che tutto questo è successo per colpa di uno psicopatico che ha dato l'ordine di ammazzare gli ebrei e tutte le persone che lui considerava di razza inferiore e quindi non degne di appartenere alla razza ariana.Questa è una sciocchezza perchè si sa che apparteniamo tutti alla stessa razza, quella del'uomo sapiens!!!
Betta'94
Achilli'94
Triste, molto triste. Sono andato a vedere il museo dell' olocausto in Israele e mi è rimasta impressa nella mente soprattutto l' immagine di tutte quelle persone che sono vissute in quei tempi bui (non oserei andare nemmeno in uno dei campi di sterminio dove sono morte migliaia di persone).
Ceccofeagne
Come si chiama il museo?Comunque hai ragione, i fatti accaduti sono stati orribili ed è giusto ricordarli con la giornata della memoria affinchè non riaccadano!
é indispensabile ricordare le persone cadute in quella strage.
nel momento in cui ho saputo come morivano queste persone mi sono subito scioccata perchè se lo facessero ad una mia amica ebrea vorrei giustizia.
La cosa più scioccante è il diario di Anna Frank. E'davvero triste.
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